Negli ultimi anni andare a Favara e ritrovarsi in un cortile animato – meglio, rianimato – è diventata consuetudine, mai abitudine. Quello che abbiamo trovato in Cortile Dulcetta, presso lo Yard44, ci ha davvero sorpresi. Una stanza, luce fioca e installazioni alle pareti, giusto il tempo di completare il giro e ci rendiamo conto di essere davanti ad una mostra davvero particolare: #PRIGIONESILENZIOSA di Giuseppe Micciché.

Incuriositi proviamo a capire chi possa spiegarci qualcosa di più e vediamo venirci incontro un ragazzo, capelli ricci raccolti dietro la nuca, sguardo serio e sorriso appena accennato. Sono Giuseppe, l’artista che ha realizzato le opere esposte – si presenta – e raccoglie l’interrogativo che non abbiamo fatto in tempo a manifestare: «#PRIGIONESILENZIOSA – ci spiega – è una denuncia verso la violenza che l’essere umano è capace di commettere attraverso azioni di natura fisica, verbale, e come spesso accade nel ventesimo secolo, telematica. Ho voluto lanciare un appello – continua – a tutti coloro che si nascondono dietro una maschera invisibile, ad aprire sé stessi verso la comunicazione, per rompere il silenzio di cui sono prigionieri».

Quasi fosse una sceneggiatura teatrale, #PRIGIONESILENZIOSA si divide in 2 “atti”: #PRIGIONESILENZIOSA – Preludio e #PRIGIONESILENZIOSA – Fine, e come da copione, tutte le opere, sono connesse tra loro e seguono una narrazione cronologica. Nonostante la connessione, ogni opera, racchiude un singolo momento che può essere estratto e vissuto indipendentemente dal contesto narrativo.

Giuseppe ha 27 anni ed opera nel settore della comunicazione. Precisamente, è un Visual designer free lance, un artista e un professore d’arte precario. Si è formato tra Agrigento e Roma, dove si è specializzato in Scenografia e Grafica. «Ho iniziato a manifestare questa inclinazione verso il disegno – ci racconta – sia a scuola che tra le mura domestiche.  Trascorrevo interi pomeriggi – continua – a copiare personaggi dei cartoni animati e dei videogame che animavano le pareti delle sale giochi dove mi ritrovavo con gli amici. Con me – ricorda con tenerezza – portavo sempre un quadernetto per gli schizzi, perché non esistevano ancora gli smartphone per scattare foto o per scaricare da internet le immagini».

La svolta arriva nel 2017, in occasione della mostra ‘’Premio Michele Cea 2° Edizione’’ a Milano, dove espone la sua prima opera d’arte dal titolo #PRIGIONESILENZIOSA, classificandosi secondo. Il risultato conseguito e le sensazioni raccolte tra i visitatori dell’esposizione, lo hanno spinto a dedicare una serie di opere a essa collegate, al fine di raccontare una storia che si sviluppasse attraverso una mostra di quadri ed installazioni.

Alla domanda “Quanta Sicilia c’è nella tua arte?”, l’artista risponde cosi: «Cerco di esprimere concetti universali. Ad oggi non ho mai trovato in un unico territorio la vera fonte di ispirazione: credo che per fare ciò occorra primariamente una conoscenza più profonda di ciò che c’è fuori, così da poterne comprendere la bellezza attraverso la differenza ed il confronto tra i vari luoghi, coglierne vantaggi e svantaggi, la cultura, sentirne la mancanza ed evidenziarne continuità e discontinuità. Sento la Sicilia nella mia arte, come vittima della situazione Socio-Politico-Culturale della stessa».

In un tempo, il nostro, in cui i legami sociali appaiono in crisi, c’è un giovane artista che attraverso l’arte, prova a condividere delle emozioni con altre persone e, raccontando momenti di vita comune, raccoglie la distanza, l’indifferenza e il silenzio.

E proprio quel ‘’silenzio’’, che trovava espressione in parole scialbe, vuote e fredde, lo ha spinto a creare qualcosa su cui riflettere e da cui trarre energia per reagire. 

 

#PRIGIONESILENZIOSA è un invito alla condivisione delle difficoltà che la società ci pone innanzi.

A volte, la società diventa nemesi di sé stessa e, più che un riparo, diventa un inferno dove ci si sgambetta a vicenda e in cui nessuno ha tempo di aiutare chi è rimasto a terra.

“#PRIGIONESILENZIOSA – Preludio” è attiva dal 12 Luglio a Favara (AG) presso il centro d’arte “YARD44”, in Cortile Dulcetta, fino a Settembre.